Tommaso Zambetta, figlio di Domenico e Vittoria Prudente, nato nel 1874, è un muratore come il padre e sposa a 21 anni nel 1895 Antonia Guardavaccaro di 16 anni, figlia di Angelo, calzolaio, e Rosa Laforgia, casalinga, residente nella nuova zona di via Carulli. E’ proprio qui che nascono i loro primi figli: Domenico nell’aprile del 1896 e Angelo nell’agosto del 1897.

Si spostano poi in via Manzoni, dove nascono Vittoria nel 1902 e Nicola nel 1905, e in via Trevisani dove Nicola muore nel 1908 e nascono Rosa nel 1907 e un altro Nicola nel 1909.  Vittoria nel giugno del 1928 sposa Giuseppe Passidomo, bracciante di Irsina, orfano di padre e residente con la mamma a Bari. Sei mesi dopo, a dicembre, si sposa la sorella minore Rosa con Domenico Sasanelli, muratore. In tutt’e due i matrimoni è testimone Lucia Modesto, ventenne cognata delle ragazze, che nel novembre 1922 ha sposato il fratello maggiore Angelo, barbiere (che morirà nel 1970 nel nuovissimo quartiere Japigia). Nel 1932 si sposa il fratello più piccolo Nicola con Ermelinda Manduca.

E’ il quartiere Madonella, che proprio negli anni del Fascismo prende corpo, quello che offre a Tommaso maggiori possibilità di esercitare il suo lavoro di muratore sia a servizio dei grandi costruttori che in quegli anni contribuivano all’espansione della città, sia che per proprio conto. È infatti in via Somalia che costruisce una palazzina di famiglia, che viene ricordata con orgoglio come prova delle capacità del nonno e come luogo dei giochi dei bambini nel secondo dopoguerra. Oggi quella casa è ancora di proprietà della famiglia.

Tra il 1907 e il 1911 i giornali baresi di stampo socialista parlano spesso di un muratore di nome Tommaso Zambetta, eletto nel luglio 1907 fra i tre componenti della Commissione di controllo della Sezione Muratori della Camera del Lavoro. Non possiamo essere certi che si tratti del nostro Tommaso, ma ci piace immaginarlo.

Ai primi di luglio 1911 si tiene presso il Gabinetto del Sindaco, on. Comm. Avv. Giuseppe Capruzzi, alla presenza del questore, del presidente della Camera di Commercio, del presidente dell’Associazione commerciale e industriale, dell’assessore ai LLPP e del segretario capo-divisione del Comune, una Commissione per la risoluzione della vertenza tra imprenditori delle opere murarie e la classe degli operai muratori. Per questi ultimi in rappresentanza della Camera del Lavoro di Bari, ci sono il segretario Euclide Trematore e il censore Tommaso Zambetta, più altri quattro operai. La riunione porta a un accordo che concede una giornata lavorativa di 8,30 ore, con mezz’ora di pausa, inizio e fine dell’orario di lavoro che cambia in base alla stagione, straordinari solo se necessari; inoltra si approva un regolamento per diritti e doveri degli operai e dei capi-mastri, secondo il quale i primi devono agire con rispetto e i secondi con umanità ed equità, si devono assumere forestieri solo in caso di manodopera locale. Si dichiara così sospeso lo sciopero dei muratori in corso.

(info tratte dalla rivista Il pompiere, settimanale, organo del Partito Popolare amministrativo, politico di Bari, 17 luglio 1911 domenica, n. 223 ANNO VII e da La conquista, settimanale della Sezione barese del Partito socialista italiano, Bari, 21 luglio 1907, Anno 1 n. 29)

Guardavaccaro

 

 

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