E’ una famiglia di marinai e navigatori quella dei Guardavaccaro. Il capostipite Giuseppe muore a 56 anni nel 1826: era un marinaio di strada Sagges, figlio di Nicola e Angela Di Tullio, marito di Girolama Fraddosio, fratello del marinaio Pasquale sposato con Pasqua Pollonio. I due figli di Giuseppe Guardavaccaro e Girolama Fraddosio di cui abbiamo notizie sono: Pasquale, marinaio di San Giuseppe, che sposa nel 1822 Antonia Romito, quindicenne della Vallisa figlia di bottegaio; e Nicolò Guardavaccaro, nato intorno al 1798, marinaio residente in strada San Giuseppe che sposa nel 1820 Grazia Mastrocristino.
Nicolò muore nel 1836, trentasettenne, a Venezia nello Spedale per stringimenti uretrali e cancrena. Nel suo atto di morte risulta che aveva domicilio a Venezia nel quartiere di San Pietro mentre la moglie vive a Bari. È probabile che a Venezia avesse una base commerciale in cui trattava i suoi affari per gestire i quali aveva imparato a scrivere e fare di conto: infatti firma sempre i suoi atti pubblici, cosa piuttosto rara all’epoca. Poiché negli atti baresi di famiglia Nicolò risulta più frequentemente bottegaio che marinaio, è ipotizzabile che gestisse navi commerciali, quindi non foss eun marinaio/pescatore, ma un marinaio commerciante. Tutto il suo entourage è del resto composto di vaticali, facchini, bottegai e marinai, gente che commerciava in modo itinerante, e la moglie stessa, Grazia Mastrocristino, è figlia di un vaticale di strada San Giuseppe. Di Grazia dopo la morte del marito non sappiamo molto, solo che è ancora viva nel 1861, quando uno dei figli più piccoli, Vincenzo, fresco vedovo di Geltrude Galatina, si risposa con Angela Pagone. Vincenzo, nato nel 1831, a differenza dei fratelli maggiori viene sempre definito villano, contadino, tanto che morirà nel 1892 nella casa di via Modugno lontano da Bari vecchia e dal mare. Sorelle maggiori di Vincenzo sono: Girolama, nata nel 1822 in strada San Giuseppe, sposata nel 1848 con il marinaio di strada Tresca, Vito Bottalico; e Lucia Giovanna Maria, nata nel 1824 e morta, nubile, nel 1902 nella casa di strada Nucciaserra.
Il figlio maggiore di Nicolò Giuardavaccaro e Grazia Mastrocristino è Giuseppe nato nel 1821 in strada Santa Teresa, battezzato a San Gaetano, marinaio di professione. Il 15/12/1848 Giuseppe e la sorella diciannovenne Pasqua (nata nel 1829 in strada San Giuseppe) celebrano un matrimonio incrociato con i fratelli orfani, nati a Rodi, Antonia e Giuseppe Donato Di Marzo, marinaio. Giuseppe Guardavaccaro muore ultrasettantenne nel 1896 in vico del Carmine, vedovo di Antonia Di Marzo da tre anni; nella sua vita è stato marinaio, probabilmente imbarcato, perché spesso assente negli atti pubblici di famiglia, dato che a denunciare la nascita dei suoi figli è a volte la levatrice. La famiglia Guardavaccaro/Di Marzo vive tra Nucciaserra e strada Tresca e la chiesa di riferimento per le loro celebrazioni è San Giovanni. Il loro secondo figlio è Angelo Vito Modesto, nato nel 1856, futuro calzolaio, marito di Rosa Laforgia, di cui seguiamo la discendenza in questo sito. Il primogenito è Nicola, nato nel 1851, che diventerà cocchiere e sposerà nel 1871 Maria Gentile, 26 anni, attendente a casa, vedova di Alessandro Albano. Vincenzo nasce nel 1859, intraprenderà la professione di calzolaio come il fratello Angelo e si sposerà almeno quattro volte con Luigia Volpicella, Maria Giovanna Sciannimanico, Maria Di Bari e Anna Seccia nel 1909. Grazia nata nel 1868 sposa nel 1887 il muratore Antonio Ruggiero. Altri figli sono morti in tenera età.
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