Nel 1862 Saverio Massari, figlio maggiore di Marino e Antonia Vitucci, muratore di 21 anni, sposa Maria Dentuto, sedicenne, nella chiesa di San Giuseppe, zona della città in cui lei è domiciliata con la famiglia, che con ogni probabilità appartiene al ceto medio borghese. Il padre Raffaele Dentuto infatti è un facchino, certo ben inserito nelle attività commerciali cittadine, tanto da poter arrivare ad avere in vita il titolo di proprietario.
L’entourage in cui si muovono i due giovani coniugi è quello delle due famiglie di origine: addetti alle attività edilizie (muratori, ferrai, falegnami), vinai e bottai, commercianti in generale. I primi figli della coppia nascono strada dei Cappuccini, dove vive negli anni Sessanta del 1800 la famiglia di Saverio, e vengono battezzati nella chiesa di San Domenico. Poi si spostano in strada Argiro e verso la metà degli anni Settanta in via Prospero Petroni, dove i Dentuto possiedono una palazzina di famiglia.
Nessuno dei figli di Saverio prosegue con l’attività edilizia, ma, come è proprio di una famiglia che si appresta a radicarsi nella borghesia media-alta barese, scelgono attività nel commercio o nella pubblica amministrazione.
Marino, nato nel 1867, farà il bottaio e sposerà Rosa Bartoli nel 1893; è lui il titolare della ditta Marino Massari & Figlio Saverio che alla fine degli anni Venti del '900 si occupa di vendita di generi alimentari come riso, pasta e legumi; il figlio Saverio verrà onorato con il titolo di Cavaliere Decano del Commercio barese.
Raffaele, nato nel 1872, al momento delle nozze con Anna Rosetta nel 1898 è vinaio, poi verrà indicato come speziale e caffettiere, ma alla sua morte nel 1955 verrà ricordato come assistente dell’Ufficio Tecnico Comunale. Suo figlio Saverio sarà un importante componente del Direttorio del Fascio di Bari, ricoprendo anche il ruolo di Ispettore Federale; successivamente ricoprirà incarichi di rilievo al Comune di Bari, tra cui la Direzione dell’Ufficio di Statistica.
Girolamo, nato nel 1874, diventa brigadiere a piedi della Legione dei Carabinieri di Bari e sposa nell’aprile del 1902 la cugina Angela Minafra, cioè figlia degli zii Michele Minafra e Isabella Dentuto (sorella della mamma dello sposo, Maria Dentuto). Qualche mese prima, nel gennaio 1902 le due famiglie si erano già unite in un altro matrimonio, quello tra Pasquale Massari, nato nel 1876, e Maria Minafra, sorella di Angela, cugina dello sposo. Al momento del matrimonio Pasquale è macchinista, ma nel tempo si dedica alla navigazione, diventando preside dell’Istituto Nautico di Bari e acquisendo il titolo di Capitano del Genio Navale come risulta dal suo necrologio del 1962.
Del più piccolo dei figli di Saverio e Maria Dentuto, Nicola, non sappiamo molto, solo che sposa Ester e vivono a Trieste già dalla fine degli anni Venti del 1900.
L’unica figlia di cui abbiamo notizie certe è Maria Rosaria, che nasce nel 1865 e nel 1888 sposa Domenico Pensieri, macchinista in servizio in Puglia, nato a Fano, che morirà nel 1942. Domenico, quattro anni dopo, compare come testimone di nozze del cognato Pasquale, anche lui in quel momento macchinista. Da Domenico e Maria Rosaria nascerà nel 1900 Erminia, la cui vita si intreccerà con la famiglia Iacobone: nel 1921 infatti la ragazza sposa Francesco Iacobone, commerciante in tessuti, erede della famiglia originaria di Canosa.
Maria Dentuto muore il 5 gennaio del 1912 sessantenne, casalinga, nella casa di via Bonazzi, la stessa dove 17 anni dopo, il primo gennaio 1929, muore il marito Saverio Massari, imprenditore. In occasione della sua morte il Fascio di Combattimento di Bari fa beneficenza per la Befana Fascista, mentre un gruppo del personale della Regia Università devolve beneficenza per l’Ospedaletto (dalla Gazzetta del Mezzogiorno del 06 gennaio 1929). Saverio, come molti altri suoi familiari, si è quindi distinto per l’appoggio al Direttorio del Fascio di Bari; non sappiamo che legame possa avere con l’Università, ma di certo suggerisce la sua vicinanza al mondo alto-borghese cittadino.
[Si ringrazia la famiglia Massari per il contributo attivo reso alle ricerche e alle storie presenti in questo sito e, in particolare, in questo articolo]
Francesco Iacobone ed Erminia Pensieri
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